Mini JCW Buggy e Odyssey 21 Estreme E sugli scudi
Da Jedda a Qiddya, passando ovviamente per Riyad: questo è il percorso – 7.900 chilometri suddivisi in 12 tappe – della 42esima edizione del Rally Dakar che per la prima volta si svolge in Arabia Saudita dopo undici anni consecutivi durante i quali si era svolto in Sud America. E così sarà, come da contratto per i prossimi cinque anni. In questa edizione in alcune fasi i nuovi roadbook sono distribuiti solo pochi minuti prima dell’inizio delle prova. L’obiettivo è ridurre il gap dei grandi team e riequilibrare la competizione a favore delle scuderie minori.
La nostra attenzione va però sui grandi 4×4 in gara come il SUV elettrico Odyssey 21 Extreme E equipaggiato con speciali pneumatici off-road progettati da Continental e affidato alle del pilota off-road francese Guerlain Chicherit. La partecipazione alla Dakar rappresenta un’opportunità unica per Continental di testare in anteprima le prestazioni dei suoi speciali pneumatici off-road estivi e invernali progettati appositamente per questo E-SUV e mettere alla prova il rivoluzionario veicolo sugli impervi fondi sabbiosi e pietrosi del deserto africano, in vista di ri-affrontare questi paesaggi particolarmente sfidanti durante il campionato Extreme E.
Alla competizione sono iscritte anche 9 Mini tra le quali spiccano 2 Mini JCW Buggy pilotate dal recordman della competizione – il francese Stéphane Peterhansel affiancato per l’occasione dal portoghese Paulo Fiuza – e dal due volte campione del mondo rally, lo spagnolo Carlos Sainz ch3 corre con il connazionale Lucas Cruz. In passato Peterhansel ha vinto 13 volte la Dakar. 6 volte in una moto e 7 volte su quattro ruote. I suoi successi includono la prima vittoria congiunta per Mini e X-raid con una Mini All Racing nel 2012, e la riuscita difesa del suo titolo l’anno successivo.
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